domenica 23 gennaio 2022

Il cavallo del cuore


Detto Diavoletto, per via delle sue orecchie. Insieme ne abbiamo passate tante… Lui è sempre stato una costante, anche quando le cose non andavano.

Un cavallo così strano, complesso, nel fisico e nella mente, ma che mi ha fatto innamorare. Insopportabile, ma un meraviglioso saltatore. Un cavallo gelosissimo, che patisce incredibilmente il non lavorare, e l’essere messo da parte per qualcun altro, arrivando addirittura ad essere inappetente e letargico se si sente poco considerato. Lui ha bisogno di essere montato, di saltare, di sentirsi utile e bravo. Ha bisogno di essere toelettato, di sentirsi bello e mai trascurato. Ha una gestione impegnativa, forse la più impegnativa di tutti i cavalli che sono passati in scuderia. E non sto parlando di alimentazione, veterinari o maniscalchi. Lui ha bisogno di sapere che lui conta davvero per te. Così si tiene bello ed in forma.

Uno dei cavalli più strani mai montati, ma se non ci appoggi il sedere su una volta è difficile da spiegare. Con lui devi annullarti, non devi muoverti. Ma se capisci quali tasti schiacciare lui ti dà tutto se stesso.

Diavoletto magari per giorni è rilassato, e poi c’è il giorno che non riesci a fare neanche un tempo di trotto. Ed allora vai in un prato, gli fai mangiare un po’ d’erba e tutto torna al suo posto. Lui ha saltato tutta la vita, ma non è capace a saltare al trotto. In piano è una pietà, si stacca, si appende, sembra una lavatrice. Ma ogni mia correzione è sempre troppo, quindi io e lui abbiamo un tacito accordo che funziona da anni: sei decontratto, in equilibrio, dritto e rilassato? Una carezza, fine della nostra sessione di lavoro. Saltare? Pochissimo, piccolo e per fare condizione. Tanto è sempre perfetto.

Lui mi ha insegnato tanto, a raffinare la mia equitazione ed il mio modo di pensare in sella. Ma soprattutto mi ha insegnato che i cavalli sono incredibilmente diversi e che alcuni di loro sono proprio strani. Li puoi forse migliorare, rasserenare, ma non li puoi cambiare, solo adattarti a loro.

Quest’anno sono arrivati i 19, il tempo passa inesorabile. Ma sarà lui a dirmi quando non ne avrà più voglia.

E voi? Avete un cavallo del cuore?

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