Liberi di essere cavalli, anche se lavorano tutti i giorni e sono gestiti come cavalli sportivi. Perché una cosa non esclude l’altra, ma vedo che di questi tempi pare proprio di sì.
Mi succede spesso di parlare con clienti che hanno scelto una gestione di un certo tipo, o da una parte o dall’altra: chi tiene i cavalli scuderizzati perché ha deciso di fare dello sport, spesso si dimentica che non sono da snaturare. Al contrario, chi decide per una gestione più naturale, sovente è troppo dall’altra, quasi come se tutto ciò che avesse a che fare con lo sport sia sbagliato e non etologico.
Io non sono per questi estremismi: non da tutte le parti quello che è legato allo sport fa a pugni con la natura del cavallo. Personalmente penso che i miei cavalli siano contenti di essere fisicamente in forma ma di potersi prendere un po’ di pioggia e fare un bel rotolone nella terra.
Com’è anche vero che ci sono tante realtà in cui i cavalli vivono in prigione, con il terrore che fuori dal box si possano fare del male e prendere freddo con due gocce di pioggia. Ma ci si nasconde spesso dietro la gestione naturale per dimenticarsi di chiamare il maniscalco, fare un bidet e cose così, con cavalli troppo imbrancati e poco educati.
Riassumendo, sarebbe bello trovare un punto d’incontro tra le due gestioni, una via di mezzo che consenta di preservare la felicità dei nostri cavalli senza dover per forza rinunciare allo sport (come, per altro, si fa all’estero!). Perché a mio avviso è questa via di mezzo che migliora la gestione generale dei cavalli che avete a casa, e non l’estremizzare l’una o l’altra gestione!
Io ho scelto di avere un posto mio, con tutte le gioie e i dolori del caso, proprio per poterli gestire come meglio credo, e devo dire che questa gestione non mi ha mai creato difficoltà.
Voi cosa ne pensate?
Nessun commento:
Posta un commento