Giornata finita, settimana finita. Sono settimane pesanti ed intense, passate in sella per la maggior parte del tempo, con un mal di schiena sempre presente ma con anche tanti piccoli traguardi raggiunti.
In questa stagione spesso mi perdo alle luci del tramonto, che aumentato saturazione e vivedezza a tutti i colori che ho intorno. È l’attimo che precede il ritiro dei cavalli in box ed io mi perdo, penso, rifletto, in silenzio. Penso “ancora cinque minuti”, e poi passa sempre un’ora.
Una primavera strana quella di quest’anno, scostante e timida, ma come sempre è bello vedere gli scorci di casa che inseguono il ritmo delle stagioni, e così come ogni anno scatto delle foto. Ma questa è la prima primavera in cui percepisco che tutto quello che abbiamo costruito ha finalmente un’identità, un senso. Per tanto tempo ho sempre fatto la rondine in cerca del sole, volando in alto ed in basso, con un po’ di confusione su quello che volevo o dovevo fare. Poi una svolta, una presa di posizione, quando ho capito che dovevo rendere tutto più semplice: dovevo solo fare ciò che mi faceva stare bene. Ed è una bella frase da scrivere, ma è un po’ più difficile da praticare. Sì perché spesso quello che ci piace non ci mette il pane in tavola. Ma se ci credi fino in fondo e sei pronto a lottare i risultati potranno sorprenderti. Io oggi sotto questo sole un po’ mi sorprendo.
Contemplo il mio mal di schiena ed il tempo che passa… Ma ne è valsa davvero la pena.
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