lunedì 7 novembre 2022

Ricordando Fieracavalli

Quanto rumore per quest’ultima fiera. Peccato, perché quando io ci ripenso ho solo dei piacevoli ricordi!
In scuderia organizzavamo i pullman, si partiva all’alba e se avevi fortuna, mamma ti faceva saltare anche il giorno dopo il rientro perché “sei arrivato tardi”. Quando uscivi dall’autostrada iniziavi già a respirare il clima della fiera, eravamo tutti agitati e il culmine di quest’agitazione lo sentivi pochi passi prima di arrivare alla macchinetta che ti obliterava il biglietto (che avevi acquistato lì davanti da quello che ti faceva strani gesti).
Una volta dentro eravamo sempre sconvolti da quel mondo che improvvisamente si era materializzato davanti a noi. Cavalli ovunque, belli e brutti. Tanti modi di viverli, ma ognuno aveva il suo ed andava bene così. C’era quella che piaffava sull’asfalto e quello che galoppava nel campo in sabbia bianca. Mondi diversi, per tutti i gusti.
Poi iniziava lo shopping, più o meno sfrenato, in base al budget che i tuoi genitori ti davano, e tornavi da papà (che nel frattempo si stava divorando una fiorentina dai butteri) solo per chiedergli altri 50€ per portare via l’ultimo sottoscala proprio del colore che cercavi da tempo. E poi via di corsa in mezzo alla folla guardando i numeri in alto come in battaglia navale per ritrovare lo stand che cercavi.
Poi arrivava l’ora sacra: immobili e ghiacciati al fianco del campo prova dei big, in cui gli unici suon erano le battute e le ricezioni dei salti. Non eri nessuno per perderti in commenti tecnici e l’unica cosa che riuscivi a pensare era: “Ma come fanno ad essere così perfetti? Magari, un giorno, anch’io…”
Dopo si provava a rubare uno scatto con Marcus e se ci riuscivi, ti sentivi il vero campione di quell’anno. Così la stampavi e la inserivi nella Smemo, con didascalia: “VERONA 2008: CHE FIGATA!”
Tornavi a casa facendo la gara di chi aveva più borse gialle di Tombini, e contemplavi i tuoi acquisti il giorno dopo sul letto, in attesa di provarli in scuderia il prima possibile.

La fiera è questa, e sarebbe ancora così se sapeste vivervela per com’è, senza fracassare troppo i coglioni.

Nessun commento:

Posta un commento